mercoledì 6 giugno 2012

AAA Cercasi editore di rivista per papà

Dando sfogo alla mia curiosità in internet, ho voluto indagare la realtà dei papà in altri Paesi, questa volta dal punto di vista della comunicazione esterna e delle occasioni per creare una community per condividere le diverse esperienze. Come avevo già avuto occasione di commentare con una mamma blogger, i papà in Rete sono veramente la classica goccia nel mare delle mamme.  

Digitando in Google le parole “DAD MAGAZINE” ho scoperto, con mio grande stupore, che all’estero ci sono molte riviste e siti dedicati ai papà. Se fosse così anche in Italia, nello scaffale dell’edicola pieno di riviste su mamme e bambini ce ne potrebbe essere una dedicata ai papà. Sembrerebbe strano, vero?
Diciamo la verità, se dicessi “Io e il mio bambino”, tutti penserebbero ad una rivista per mamme (come infatti è). Come nella vecchia storiella* sul “chirurgo che non può operare il figlio” utilizzata per spiegare gli stereotipi di genere (nel nostro caso tra mamme e papà).
E poi le mamme partono avvantaggiate di nove mesi. Di solito i papà iniziano a carburare nel loro ruolo dopo la nascita del figlio.   

Ormai siamo abituati alle riviste per uomini con copertine dedicate ad addominali scolpiti da ore ed ore di palestra, che mal si conciliano con il ritmo dei primi mesi di vita dei bambini. Che magari può servire per dimagrire, come è successo a me, ma difficilmente è un metodo per modellare i muscoli. Di solito in prima pagina si leggono titoli del genere: “Come bruciare i grassi”, “Avere gambe allenate”, “Come farla impazzire”, “Le regole della seduzione”. Mentre in quei mesi vorresti solo sapere “Come farlo dormire la notte”, “Come superare le coliche”, “Evitare il mal di schiena per tenerlo in braccio”, “Le regole per fargli il bagnetto senza inzupparsi”.

C’è bisogno di una rivista per papà? Non è che sia una cosa così urgente, anche perché i papà sbirciano le riviste comprate dalle mamme. Secondo me sarebbe comunque interessante averne una ,almeno per creare uno spirito di squadra che ancora non c’è e per acquisire consapevolezza del nuovo ruolo. Magari partendo con un test per una rivista on-line. Perché alla fine, il successo, o l’insuccesso dell’iniziativa, lo farebbero proprio i papà.
La vera domanda è “I padri italiani saranno disposti a comprare e leggere una rivista dedicata a loro?
Non è che poi in edicola la nasconderebbero tra i più seri giornali di cronaca o di finanza come qualcuno faceva prima dell’avvento di internet per altri tipi di pubblicazioni?
__________

*Storiella
Un uomo e suo figlio stanno rampicando su una parete rocciosa. A un certo punto i due non trovano l’appiglio e cadono: il figlio, più grave, viene trasportato in elicottero all’ospedale, dove lo attende il migliore chirurgo della struttura per operarlo. Appena il medico lo vede, però, esclama: “Non posso operarlo, lui è mio figlio”. Com’è possibile

18 commenti:

  1. Sai che la risposta alla domanda se la comprerebbero, io credo proprio sia no? Sarebbero così pochi che probabilmente la rivista chiuderebbe entro l'anno di vita...ed è triste, davvero molto triste. Ma non è solo causa degli uomini, in questo molte donne ci mettono lo zampino...discorso troppo lungo per un commento, comunque si potrebbe pensare di fare una rivista online, potrebbe essere un inizio

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    1. Probabilmente hai ragione.
      Sarei curioso di sfogliare una di queste riviste per vederne i contenuti. Voglio chiedere ad un paio di amici che vivono all'estero.

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  2. E' la legge del mercato... se non c'è domanda inutile creare l'offerta. A meno che di essere così bravi da indurre il bisogno... forse sarebbe già un successo mantenere più vivo un confronto o un dialogo su quelle che ci sono già, anche se sono per mamme.

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    1. Il tema domanda/offerta è abbastanza complesso, è il classico esempio di "chi è nato prima l'uovo o la gallina?".
      Magari la domanda c'è, forse di micchia. Molte volte il vero successo di un'iniziativa si scopre solo dopo aver avuto l'intraprendenza di farla.
      Sono d'accordo con te che sarebbe, comunque, una gran cosa mantenere vivo un confronto su quello che c'è già.

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  3. penso sia una grande idea!!! anche perchè non sarebbero solo i padri a usufruirne...farebbe gola a molte mogli/mamme che l'acquisterebbero per il solo gusto di dire ai mariti/padri "hai visto? te lo dicevo io! Anche qui c'è scritto!" e naturalmente si sottolineerebbero tutti i "doveri" dei papà...;-D a parte gli scherzi, potresti creare davvero un magazine online e testare un pò il terreno e poi se decolla trasformarlo in cartaceo! Oppure proporti a qualche rivista online già esistente come "rubrica"...!!! Se spulci un pò in giro potresti trovare anche dei bandi di progetti finanziati cui potresti essere partner! La trovo una grande idea!!! Perchè non proponi un sondaggio e cominci a vedere cosa si pensa in rete???? Si è capito che ti appoggio, vero??? Kiss

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    1. GRAZIE x il sostegno!!!

      Effettivamente ho già proposto in giro una rubrica, secondo me potrebbe essere interessante una sezione con il parere a confronto tra mamma e papà su un argomento che varia di volta in volta ("Visto dalla mamma/ Visto dal papà", es. I papà in sala parto). Vediamo se qualcuno risponde :)

      Metto subito un sondaggio (giusto il tempo per pensare bene a domanda/risposte) sul mio blog.

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    2. che idea carina! clap clap clap e clappete!!!! ( battito di mani!)

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  4. Qui in Svezia, da poco, c'è "Pappa Magazine" (pappa = papà in svedese)
    http://www.dagensmedia.se/nyheter/print/tidskrifter/article3283343.ece

    Secondo me un mercato c'è, perché molti papà si pongono domande e sarebbe una fonte di risposte. Certo, magari qualcuno all'inizio lo comprerebbe e lo nasconderebbe in mezzo al quotidiano... hai presente Woody Allen in "Bananas" quando vuole comprare il giornalino porno? :)

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    1. Grazie per la testimonianza dalla Svezia.
      L'immagine del porno tra i quotidiani era proprio quello che avevo in mente anche io ;)

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  5. bisognerebbe domandare a qualche esperto di marketing, forse le resistenze culturali da noi sono così grandi che nessuno ha nemmeno pensato di fare un'indagine di mercato ;-P

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    1. Forse c'è poco interesse in generale verso la carta stampata. Comunque se consideri quante riviste veramente di nicchia ci sono nelle edicole che uno, almeno a me è successo, si domanda "Ma chi le compra?"
      Secondo me si potrebbe iniziare con un allegato ad una rivista di maggior successo in attesa che poi la nuova nata muova i primi passi da sola :)

      Poi quando si entra nel pratico è necessario fare delle indagini sul possibile "mercato", ipotizzare un "business plan"... mi metto già le mani nei capelli ;P

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  6. Anch'io non son certo della possibile risposta commerciale, ma di sicuro esiste un bisogno nuovo di riconoscersi tra uomini anche per come si è e si fa il papà. Noi lo stiamo facendo anche attraverso degli incontri periodici tra padri, fuori dalla virtualità della rete e tra persone che si raccontano in relazione al ruolo, non perchè già amici o colleghi (e quante le resistenze psicologiche e culturali al dialogo tra maschi sui propri vissuti, fuori dalla battuta o dall'allusione).
    Io curo una rubrica su un giornale localissimo (di quartiere anche se parliamo di circa 10.000 persone)e dovrei collaborare ad un blog ad hoc del settimanale Panorama.
    Intorno a noi papà di "nuova generazione" l'interesse è molto, poi i numeri effettivi di chi partecipa non pazzeschi...secondo me - se ne sentiamo l'esigenza - e facciamo rete qualcosa di bello ne esce...potremmo anche partire dall'incontrarci tra blogger e/o soggetti attivi sulla paternità almeno per aree territoriali.
    Solo che poi lo sbattimento come dici tu "entrando nel pratico" affiancando il lavoro e la famiglia ci porterebbe
    a violare i presupposti di partenza (che ritengo tu condivida) di stare di più e con senso insieme ai nostri figli (io ne ho due)...bella contraddizione (che già vivo col mio progetto...)
    M
    NB.: logo DAD ON DUTY è bello vedrò di adottarlo su papalcentro@blogspot.it

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    1. Condivido pienamente che non si possa gestire un blog sulla paternità a scapito della famiglia. Sarebbe una contraddizione assoluta :)
      L'idea dell'incontro territoriale è molto interessante. Secondo me potrebbe essere utile provare ad organizzare una video chiamata tra più, es. via skype o altro, per parlare un po'. Magari anche il solo vedersi potrebbe aiutare.
      Effettivamente i numeri sulla carta sembrano alti ma poi quando si passa dalla teoria alla pratica si riducono nettamente.
      Fotografo un paio di scene significative di qualche settimana fa al parco vicino a casa mia: a. una sabato mattina solo 5 papà, ognuno dislocato a distanza nel parco a giocare con i propri figli. b. un'altra mattina arrivo e vedo 4 mamme a parlare insieme con i bambini che giocano vicino. Fa riflettere...

      P.S. ti aggiungerò alla lista dei blog amici di "Dad on duty"

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  7. La tua "foto" è anche la mia esperienza e uso spesso questa immagine di noi padri, "monadi" al parco giochi, quando spiego il progetto e perchè su questo piano "empatico" per noi padri lo sforzo è grande, mentre alle mamme riesce decisamente più naturale...come hai capito anche dalla pochezza del mio blog, sul tecnologico sono un po' indietro e non trovo mai tempo di approfondire perchè altre priorità s'impongono...ma vedo d'attrezzarmi per la conferenza via skype...(-:

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  8. Magari si potrebbe lanciare in versione per iPad, meno costi di logistica, più adatto al papà "moderno".

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    1. Mi sembra un'ottimo idea! "Moderno" in tutti i sensi ;)

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  9. Sicuramente li conoscerai, ma segnalo comunque l'esistenza di una popolarissima pagina Facebook https://www.facebook.com/pages/Superpap%C3%A0/129902827073556 e blog http://www.superpapa.it/home.html. Forse facendo passare a loro il sondaggio vedi un po' che succede :)

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